Con il termine emostasi s'intende l'insieme dei meccanismi fisiologici volti a garantire la fluidità del sangue e nello stesso tempo ad evitarne la fuoriuscita dall'albero vascolare in caso di trauma.
Nelle pareti dei vasi è presente una proteina filamentosa, il collagene, che, quando si verifica una rottura dei vasi, entra in contatto con il sangue; le piastrine aderiscono immediatamente alle fibrille di collagene e sono stimolate a contrarsi. L'aggregazione delle piastrine tra loro (conglutinazione) richiama altre piastrine dal circolo sanguigno che aderiscono al primo strato e in un solo minuto si osserva già la formazione di un tappo piastrinico che chiude la lesione.
Contemporaneamente si attiva un altro meccanismo: la parete del vaso lesa libera un fattore tessutale (tromboplastina tessutale) che a contatto con il sangue provoca una catena di reazioni che porta alla formazione di lunghe catene insolubili di fibrina (filamenti in giallo nell'immagine) che vanno a rafforzare il tappo di piastrine intrappolando anche globuli bianchi e rossi. Contribuisce all'arresto dell'emorragia anche la contrazione dei muscoli che restringe il lume del vaso leso.
Nel processo di emostasi si individuano sostanzialmente quattro fasi.
Fase parietale
Interessa l'attività della muscolatura liscia dei vasi che si contrae in corrispondenza o a monte della lesione. E' un riflesso vasomotorio neurovegetativo, cioè involontario, ma anche provocato da sostanze liberate dalle piastrine come serotonina e catecolamine. La vasocostrizione riduce l'intensità dell'emorragia e facilita la marginazione delle piastrine, cioè la loro migrazione dal centro alla periferia del vaso.
Fase endotelio-piastrinica
Lo strato di piastrine aderisce al collagene scoperto dalla lesione, queste liberano sostanze aggreganti che richiamano altre piastrine e si forma il tappo piastrinico.
Fase plasmatica o della coagulazione
La lesione del tessuto attiva il sistema estrinseco e intrinseco della coagulazione che svolgono un'azione pro-coagulante. I due sistemi attivano una catena di reazioni a cascata che tendono a rinforzare la struttura molecolare del tappo piastrinico e a favorire la contrazione della muscolatura liscia dei vasi.
Fase trombodinamica
Subito dopo la formazione del coagulo ha inizio il momento costruttivo che comporta la ricostruzione della parete vasale lesa e la retrazione del coagulo; si completa dopo un'ora dalla sua formazione. Dopo alcuni giorni subentra il momento distruttivo (fase fibrinolitica) cioè la dissoluzione del coagulo mediante l'idrolisi della struttura di fibrille che si era formata ad opera di un enzima, la plasmina, che origina da una proteina del sangue, il plasminogeno, enzima che ha azione litica nei confronti del fibrinogeno e fibrina con formazione di FDP.
(FDP = prodotti di degradazione del fibrinogeno-fibrina = frammenti proteici solubili).
Fonti immagini
4 dal libro AVIS "Il sangue e la vita - tra mito e scienza"
5 da it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Cascata_coagulazione.svg con licenza GNU