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Cosa Diventa Il Sangue

Tipi di donazione

I principali tipi di donazione sono: Sangue intero , Plasma (plasmaferesi) , Piastrine (piastrinoaferesi) , Donazione multipla di emocomponenti.

La Donazione di Sangue

saccaLa donazione di sangue consiste nel prelievo di 500 ml (+/- 10%) di sangue venoso, pari a circa il 9/10% della quantità corporea.

E’ necessario presentarsi a digiuno, al donatore viene poi offerta la colazione.

Il prelievo dura circa 15 minuti e può essere effettuato presso qualsiasi sede AVIS.

Gli uomini possono effettuare quattro donazioni di sangue all’anno.

Le donne in età fertile possono effettuarne due ogni anno.

Il sangue donato viene reintegrato dall’organismo in circa 20 giorni.

Il sangue intero viene utilizzato nei casi di emorragia acuta chirurgica e da trauma, nei trapianti di organi e quando il sangue deve essere sostituito totalmente come nella malattia emolitica del neonato.

Nel caso in cui siano necessarie terapie mirate, o nel caso in cui il sangue donato si avvicini alla data di scadenza, i Centri Trasfusionali provvedono a separare il sangue nei suoi componenti primari: eritrociti (globuli rossi), plasma e piastrine. In tal modo viene realizzata una terapia mirata a beneficio dei pazienti che ricevono soltanto la componente necessaria, e con uso razionale del sangue donato.

La Donazione di Plasma

Aferesi significa “portar via”; attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità: plasma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi.

Il plasma è la componente liquida del sangue ed è formato prevalentemente da acqua nella quale si trovano disciolte proteine, sali e diverse altre sostanze importantissime per il malato che dovrà riceverle.

La donazione di plasma, o plasmaferesi, consiste nel prelievo di circa 550 ml di plasma per mezzo di un separatore cellulare, composto da un filtro di carta monouso. L’intero circuito dove circola il sangue del donatore ed il plasma estratto è composto da un kit monouso sterile preparato appositamente per il donatore!

Per iniziare a donare il plasma il donatore deve avere un età inferiore a 55 anni.

La plasmaferesi dura mediamente 45 minuti e può essere effettuata presso una delle Unità di Raccolta abilitate della Provincia: Vignola, Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo.

Prima del prelievo è consentita una leggera colazione.

Sia gli uomini sia le donne possono effettuare sei plasmaferesi ogni anno. La legge sulle trasfusioni consentirebbe una frequenza maggiore ma l’AVIS ha deciso di parificare i vari tipi di donazioni. E’ infatti più opportuno ampliare la base dei donatori, per raggiungere l’autosufficienza, piuttosto che aumentare la quantità di plasma prelevato a ciascuno di essi.

Il plasma donato viene reintegrato dall’organismo in circa 3-4 giorni.

Il plasma donato è imporantissimo per la terapia di pazienti ustionati e durante i trapianti, nonché nelle terapie post trapianto.

Una parte del plasma viene inviato alle industrie che lo separano nei suoi componenti per ottenere gli emoderivati: albumina, fattori della coagulazione, immunoblobuline, ecc.

Il plasma intero può essere utilizzato nelle procedure di plasma-exchange durante le quali tutto il plasma viene sostituito, come per esempio nei casi di porpora trombotica o di grave avvelenamento da funghi.

L’albumina viene utilizzata nelle ustioni e nelle gravi alterazioni della funzionalità del fegato.

I fattori della coagulazione vengono usati nell’emofilia.

Le immunoglobuline vengono utilizzate nei casi di grave carenza di anticorpi contro numerose malattie infettive (es. tetano, epatite, ecc.).

Esistono numerosi emoderivati che possono essere ricavati dal plasma e sono ancora più numerose le malattie che possono essere curate:

Albumina: Trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive. E’ una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc. Immunoglobuline: Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all’organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche.

Fattori della coagulazione (VIII e IX): Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l’uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia.

La Donazione di Piastrine

La donazione di piastrine effettuata a Modena è in realtà una donazione di plasma arricchito di piastrine, per questo viene definita anche plasma-piastrinoaferesi.

La quantità di plasma ricco di piastrine prelevata ad ogni donazione è di circa 650 ml e viene effettuata con l’ausilio di un separatore cellulare.

Il donatore deve avere un età inferiore a 55 anni.

La plasma-piastrinoaferesi dura mediamente circa 90 minuti e può essere effettuata soltanto presso il Servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena.

Prima del prelievo è consentita una leggera colazione.

Sia gli uomini sia le donne possono effettuare quattro plasmaferesi ricche di piastrine ogni anno.

Come per la plasmaferesi, la legge consentirebbe una frequenza maggiore ma l’AVIS, per raggiungere l’autosufficienza, ha preferito puntare sull’allargamento della base di donatori piuttosto che sulla quantità delle donazioni.

Il tempo di reintregro delle piastrine donate è circa di una settimana.

Le piastrine sono utilizzate in malattie che deprimono le funzioni del midollo quali l’aplasia midollare o la leucemia, oppure nelle carenze causate dalle terapie antitumorali.

Spesso vengono associate ad altri emoderivati nelle diverse fasi della malattia.

La scelta di effettuare plasmaferesi ricca di piastrine, come per la plasmaferesi, si è resa necessaria perchè la forte richiesta della medicina moderna non riusciva più ad essere soddisfatta dalla sola separazione del sangue intero.

Donazione multipla di emocomponenti

Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti come ad esempio una eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), una donazione di piastrine raccolta in due sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine)

Sicurezza

La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l’obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti. E’ la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.

Le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità principali :

  • verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno
  • escludere la trasmissione di malattie infettive
  • salvaguardare la salute del donatore
Le fasi del prelievo

La disinfezione della cute, il posizionamento dell’ago, il flusso costante, la pesatura ed infine la saldatura dei tubi affinchè sia garantita la sterilità.

Segue la Centrifugazione e separazione dei componenti del sangue

Si ottengono così:

  • una sacca di globuli rossi
  • una sacca di plasma
  • buffy-coat (leucociti e piastrine)
Lavorazione (centrifugazione e separazione dei componenti ematici)

Il sangue è composto di elementi di peso diverso, una parte liquida (il plasma) e una parte corpuscolata (cellule) costituita da globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, piastrine. Mediante centrifugazione si procede alla separazione degli elementi: globuli rossi, leucociti con le piastrine (buffy-coat), e plasma, che vengono trasferiti in apposite sacche collegate sterilmente alla sacca madre. I 3 “prodotti” derivati dalla centrifugazione sono conservati alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non possono essere utilizzati sino a che la fase di “validazione biologica” non le renderà disponibili per l’assegnazione.

Validazione

Le fasi della validazione prima dell’assegnazione:

I 3 emocomponenti ottenuti dalla fase di lavorazione possono essere utilizzati solo quando le indagini di laboratorio ne hanno stabilito l’idoneità all’utilizzo.

Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa di epatite B o C, la lue e l”HIV. In laboratorio vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare che, combinate con l’accurata selezione del donatore e un oculato utilizzo degli emocomponenti, consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie nell’ordine di una possibile infezione su centinaia di migliaia o addirittura milioni di donazioni.

Test per la Sicurezza

Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine o altri emocomponenti, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l’idoneità a essere trasfusa, e precisamente:

  • Emocromo completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
  • Transaminasi ALT (per lo studio del fegato)
  • Sierodiagnosi per la lue o sifilide
  • HIV Ab 1-2 (per l’AIDS)
  • HBs Ag (per l’epatite B)
  • HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell’HCV (per l’epatite C)
  • Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh

Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima testata per le evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili. Il donatore periodico, oltre agli esami sopra riportati, ogni anno deve essere sottoposto ai seguenti esami: creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia, colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia.

Oggi la sicurezza trasfusionale si basa su:

  • ricorso a donatori periodici e consapevoli
  • esecuzione dei test disponibili per la rilevazione dei principali agenti infettivi trasmissibili
  • buon uso del sangue

Conservazione del sangue

Il sangue intero e i concentrati di globuli rossi vengono conservati in appositi frigoriferi a una temperatura fra i +2°C e i +6°C, per un massimo di 35/42 giorni a seconda della soluzione additiva presente nella sacca.

I globuli rossi possono essere conservati congelati a -80°C per mesi e anche per anni.

I concentrati di piastrine sono conservati a temperatura ambiente (+20/22°C) per un massimo di 5/7 giorni

I concentrati di globuli bianchi devono essere utilizzati entro 12 ore dalla preparazione e conservati a temperatura ambiente

Il plasma viene congelato e, se conservato costantemente a temperatura inferiore a -30°C, può essere impiegato in un periodo massimo di 12 mesi.