Chi la può fare?
I pazienti che devono eseguire interventi chirurgici programmati per cui è prevista una consistente perdita di sangue ≥ 20% del volume ematico totale
Chi la può richiedere?
Il chirurgo che opererà il paziente
Che cos'è?
L'autodonazione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:
Il metodo più utilizzato è il predeposito.
Il sangue prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e quindi trasfuso, in caso di necessità.
Alcuni giorni prima dell'intervento vengono prelevate alcune (di solito 2-3) unità di sangue dal paziente, in fasi successive, a distanza di circa 1 settimana l'una dall'altra, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l'eventuale utilizzo durante l'intervento operatorio e/o successivamente allo stesso.
I principali vantaggi dell'autotrasfusione sono:
Il paziente deve essere informato che le unità predepositate vengono conservate fino a scadenza della componente eritrocitaria (35-42 giorni) e che sono disponibili solo per le sue necessità trasfusionali.
Linee guida Regione Emilia-Romagna: "Sangue autologo e altre strategie alternative all'utilizzo del sangue omologo nel paziente chirurgico" - 31/10/05
Fonti immagini
47 - 49 Illustrazioni originali